Qualche anno dopo
Ancella – Signora mia, che comanda di preparare per il pasto della sera che possa gradire il nostro signore e padrone; qualcosa che lo spinga a mangiare, non dico di gusto, ma almeno a mangiare uscendo per qualche momento dalla tristezza e dal mutismo …
Claudia – Amica mia, che cosa vuoi fare, non c’è verso perché il mio signore, il mio caro marito si scuota e si faccia una ragione di quello che è successo, quello che è successo a lui e a tutti noi che con lui dividiamo la sorte. Da quando l’imperatore lo ha rimosso e ci ha confinati in questa fattoria tra le montagne non riesce a darsi pace. Non accetta l’idea di aver fallito in un incarico tanto importante, per quanto difficile, come quello palestinese. Anzi lui è sempre convinto di aver compiuto un vero e proprio capolavoro con quel benedetto cristo …
Ancella – … veramente non è che lavandosene le mani si risolvono i problemi …
Claudia – … come sei stolta … eppure tu, tu che eri con noi, che hai sentito tutto quello che è stato detto …
Ancella – … non è che abbia sentito proprio tutto … il padrone ha avuto molti incontri a quattr’occhi …
Claudia – … si, ma tu eri sempre lì, entravi e uscivi per qualche servizio ed eri sempre a portata d’orecchio per una qualsiasi chiamata del padrone e, poi, quello che non hai sentito te l’ho raccontato io … insomma, posso capire quelli di qui, posso capire quelli che verranno dopo, ma tu che c’eri …
Ancella – … la mia padrona mi perdonerà ma non ho capito …
Claudia – … che il nostro signore se ne lavò le mani per fare un grande servizio all’imperatore non facendo credere che Roma volesse morto quel povero cristo e non facendo neppure vedere che i maggiorenti palestinesi non volevano neppure loro che continuasse a istigare il popolo alla rivolta …
Ancella – … ma uomo così buono e mite e puro …
Claudia – … sei matta? In quel momento in Palestina vivevamo come su un braciere ardente, da qualunque parte ci si girasse ci si scottava, un uomo come quello rischiava di spargere le faville in tutto l’impero …
Ancella – … non è che poi non è successo niente …
Claudia – … si, qualche cosa è successo anche a Roma e in Grecia, con quei due discepoli, Pietro e Paolo, che hanno cominciato a predicare la cosiddetta buona novella, ma non credo che dureranno a lungo e, poi, che sarà mai, un dio in più tra tutti gli dei …
Ancella – … ma, allora, c’era proprio bisogno di arrivare a quel punto?
Claudia – … non poteva fare altrimenti, il nostro caro padrone, che far credere che il popolo, proprio il popolo l’avesse voluto morto! E tu non sai, questo proprio non potevi saperlo, quanti opliti abbiamo camuffato e sparso nella piazza perché dicessero chi volevano vivo e chi volevano morto, tra i condannati …
Ancella – … questa poi! Eppure non c’è stata neppure una voce … è stato veramente un capolavoro di mistificazione, ma com’è che l’imperatore non l’ha capito?
Claudia – … l’ha capito, l’ha capito ma, come in tutte le operazioni coperte, anche quelle ben riuscite, chi le ha condotte a termine finisce per essere bruciato e, poi, scattano le rivalità; così ci ritroviamo confinati in questa campagna e siamo usciti dal giro di quelli che contano, per ora, domani chissà: la mia gente sta lavorando per noi …
Ancella – … mi sembra di sentire dei passi … sento il nostro signore arrivare … che, oggi, il suo umore sia cambiato? E voglia parlare e, magari, mangiare?
Claudia – … Zeus lo voglia! Signore mio, luce e delizia del mio cuore, hai lasciato l’acqua della tua tristezza sul nostro prato troppo verde? Vuoi che ti faccia arrostire l’agnello grasso?
Pilato – Portate il bacile grande: che io possa finalmente lavarmi le mani …
Gennaio – Febbraio – Marzo 2004