Tra Natale e Capodanno si svolge usualmente, in una località del centroitalia non meglio identificata, una riunione annuale nella quale alcuni venditori di almanacchi si scambiano idee sulle vendite di almanacchi e su questioni di varia umanità.
In questa riunione annuale spesso si svolgono discussioni accese tra due venditori di almanacchi, l’uno che chiameremo Tonino e l’altro che chiameremo Sandro o, indifferentemente, Centi, il quale ha la caratteristica di interrompere sempre gli altri, che sono stati a scuola insieme e che, pur con diverse prospettive, si sono fatti una clientela particolarmente interessata a problemi di diritto.
Quello che segue è uno stralcio di dialogo dell’ultima riunione annuale, che riportiamo perché ci è sembrato di un qualche interesse generale.
T. Vedi Sandro, a proposito dell’uso del casco da parte dei motoclisti anche maggiorenni, non solamente sono convinto che sia giustamente doveroso, ma credo che dovrebbe essere previsto anche per i ciclisti, tutte le statistiche …
S. … le statistiche le conosco anch’io, e non le contesto, ma non ammetto che lo Stato imponga a me che sono grande e vaccinato un obbligo pesantemente sanzionato a tutela della mia salute; alla salute sono perfettamente in grado di badare da solo senza l’imperio della legge …
T. … Centi scusa, fammi finire il discorso, così puoi rispondermi: tutte le statistiche ci dimostrano che, con l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del casco per i motocicli, la percentuale di traumi cranici mortali in caso di incidente è crollata, tant’è vero che si sono avuti problemi per i trapianti di organi che, come tu ben sai, provenivano prevalentemente da traumatizzati cranici …
S. … quello è un altro problema …
T. … d’accordo, lasciamolo stare, se no facciamo mattina; d’altro canto, per concludere, anche con riferimento alle tue precedenti considerazioni sulla logica della responsabilità personale, tieni conto che lo Stato obbliga te genitore ad una serie di vaccinazioni del tuo bambino …
S. … sulle vaccinazioni obbligatorie io non ho obiezioni, ma c’è tutta una discussione in proposito …
T. … si, lasciamo stare anche questa questione, d’altronde, se tu non hai obiezioni in merito alle vaccinazioni obbligatorie, figurati io, che bambini non ne ho. Eppure la situazione non è molto diversa, salvo il riferimento all’infanzia e alla prevenzione dei contagi; ma anche il motociclista può procurare danni all’eventuale passeggero, privo di casco …
S. … questa è un’altra cosa, se porto qualcuno in moto con me dovrò aver cura di proteggerlo; ma se vado da solo, magari su un motorino, in città …
T. … la maggior parte degli incidenti gravi avvengono in città …
S. … comunque, la responsabilità è personale e lo Stato non può e non deve dirmi come vestirmi quando vado in moto, non l’accetto …
T. … ti capisco, anche per me è insopportabile lo Stato che fa la mamma, però devi essere coerente: o rifiuti tutto o accetti tutto. Pensa al discorso sui drogati che abbiamo fatto l’anno scorso e all’assurda considerazione che, come mi diceva un avvocato mio cliente, si fa oggi per i delitti dei drogati, per i quali l’essere drogati è un’attenuante, ed avrai una visione più ampia della questione …
S. … tu estremizzi tutto, tu sei favorevole alla liberalizzazione della droga semplicemente per contenere la microcriminalità connessa con l’uso della droga, senza pensare ai giovani …
T. … mi preoccupo della microcriminalità, è vero, ma non è che mi disinteressi dei giovani; credo soltanto che i problemi dei giovani dipendano prima dalla famiglia e poi dalla scuola, non dalla società in quanto tale. Ad ogni buon conto io, ma non sono il solo, credo che, se togliamo il vantaggio del proibizionismo alla malavita, aiutiamo le famiglie, sosteniamo una scuola seria, diamo valori ai giovani, la droga ritornerà ad essere un fenomeno marginale. Ma non torniamo ancora sull’argomento. Anche quando siamo andati alla fiera dei venditori di almanacchi in Germania ne abbiamo parlato per tutto il viaggio, abbiamo analizzato tutti i pro e i contro e tutte le questioni pratiche; non è il caso di ricominciare oggi. Alla fin fine, se vogliamo evitare le imposizioni da Stato etico dobbiamo costruire un sistema di convenienze …
S. … che vuol dire?
T. … è semplice, segui il mio ragionamento: tu sai che c’è una disposizione del codice della strada sulla durata della validità della patente, variabile a seconda dell’età, e sull’obbligo della revisione periodica dei veicoli? certo che lo sai. E sai anche che ci sono sanzioni diverse per l’infrazione di tali disposizioni, ma la sanzione più grave, più seria, più efficiente qual’è? è quella che prevede la decadenza dalla copertura assicurativa, ovviamente in caso di incidente stradale con danni, per il conducente che guidi un veicolo non revisionato o abbia la patente scaduta. Come ti ho detto tante volte, e come del resto mi ha spiegato un professore di diritto mio cliente, nella società moderna, in una società libera e aperta, il sistema migliore è quello delle sanzioni economiche, delle sanzioni indirette, delle sanzioni positive: il diritto penale va ridotto a diritto criminale, come nella Roma antica. Allora, quanto all’obbligo del casco, eliminiamo la sanzione per i maggiorenni ma, nello stesso tempo, prevediamo di non pagare le cure del traumatizzato cranico che non muore, di non pagare l’assicurazione sulla vita, di non pagare la pensione di reversibilità alla moglie, ovviamente se non portava il casco
S. … tu sei matto … è impensabile non curare un infortunato …
T. … hai ragione, nella foga del discorso, mi sono lasciato trascinare, diamogli le cure di pronto soccorso e di terapia intensiva, insomma, assistiamolo finché è in pericolo di vita, ma poi il resto, la convalescenza, la riabilitazione, le protesi eventuali le paghi da sé …
S. … ma è anche impensabile che la vedova non abbia nulla, quando il de cuius, come di norma, abbia versato le debite contribuzioni, e non ci pensi ai figli, se vi sono, ai quali anche la pensione di reversibilità è destinata? sei un mostro!
T. … no, non sono un mostro; è vero, ci sono anche i figli, però distinguiamo: ai figli minori, di norma è giusto che vada una quota della pensione di reversibilità finché non raggiungano la maggiore età, se non sono invalidi, o anche finché non conseguano un titolo di studio frequentando regolarmente un corso di studio. Invece alla moglie non dovrebbe più andare tutta o parte, se vi sono figli minori, della pensione di reversibilità per tutta la vita, a meno che non sia anziana, intendendo per anziana una persona che abbia l’età per la pensione di vecchiaia; ad una moglie non anziana la pensione di reversibilità dovrebbe essere concessa per il tempo strettamente necessario a trovare una occupazione, diciamo cinque anni, al più dieci se i figli sono piccoli; ma, nel caso in cui ci fosse colpa del de cuius la pensione di reversibilità dotrebbe essere ridotta, almeno al 50% …
S. … è inaccettabile che qualcuno paghi tanti soldi per la previdenza e non debba sapere che, non potendo trarne frutto lui, ne trarranno frutto i suoi cari. (alterato, gridando:)Io non ci sto. Sono pronto a scendere in piazza per contestare una cosa del genere!
T. Caro mio ci arriveremo, ci arriveremo a qualcosa del genere. Del resto, se vogliamo mantenere la logica della solidarietà nel sistema a ripartizione, ma non vogliamo far pagare ai nostri giovani, i vostri figli, data la mia condizione di scapolo, contribuzioni assurde, dobbiamo tagliare gli eccessivi benefici concessi in un tempo in cui non si pensava alle conseguenze. Certo, se passassimo ad un sistema previdenziale a capitalizzazione, tu potresti pretendere, e dovresti ottenere di poter destinare il frutto dei tuoi versamenti come creda. Ma tornando alla questione del casco, dopo tutte queste divagazioni, tu non credi che se tu sapessi, se tutti quelli che vanno in moto sapessero, che qualora vi succedesse un incidente quando non avete indossato e ben allacciato il casco, nessuno vi ripagherebbe e, in più, lascereste la vostra famiglia, a meno che non vi siano altri beni, nelle peste, vedreste l’uso del casco con minor fastidio? Anzi non credi che questo sarebbe un sistema di promozione assoluto anche per la sicurezza sul lavoro?
Sandro/Centi non risponde, infatti, data l’ora tarda e dati i molti bicchieri di vino tracannati nel corso della cena e dopo la cena stessa, durante le ultime battute di Tonino, spossato, si è addormentato.
ottobre 2000